Questo approfondimento è parte integrante della Mini Guida del progetto “In armonia con l’ambiente” promosso dal Circolo Legambiente “Occhi Verdi” di Pontecagnano con il supporto del Sodalis Csv Salerno e rientra nel bando “Progettazione sociale 2014”. La scheda è a cura di Angelo Mele e Moreno Naddeo.
Realizzare un orto in balcone è molto semplice ma allo stesso tempo può rivelarsi un’esperienza entusiasmante e davvero gratificante.
Tante possono essere le motivazioni che ci spingono ad allestire un nostro piccolo orto: la prima è che la qualità degli alimenti sarà senza dubbio molto alta non solo per come verranno coltivati i nostri ortaggi ma per la freschezza con la quale verranno poi consumati.
Per coltivare secondo le indicazioni dell’agricoltura biologica bisogna tenere presente alcune tecniche. Tra queste, nel nostro piccolo prontuario, ne prenderemo in considerazione le principali: la consociazione, la pacciamatura, la pratica del compostaggio e l’utilizzo di preparati vegetali.
Prima però qualche consiglio utile per cominciare ad allestire il nostro piccolo angolo verde.
- Attrezzi utili
Gli attrezzi utili per realizzare il nostro orto in balcone sono: innaffiatoio, piantatoio, guanti, forbici, bidoni per i macerati, sacchi di tela per conservare ed immergere le erbe, paletta e rastrello da giardino, setaccio per vagliare il compost, paglia per la pacciamatura.
- Scelta dei contenitori
La scelta potrà essere fatta in base al materiale, alla forma e alle dimensioni.
I vasi che si trovano in commercio sono in genere realizzati in due materiali principali: terracotta o plastica.
I vasi in terracotta grazie alla loro naturale microporosità, permettono alle radici di “respirare” meglio e mantenersi così in buona salute a differenza di quelli in plastica che in compenso presentano vantaggi nella maneggevolezza e nell’economicità.
Per quanto riguarda la forma sarà preferibile scegliere quelli rettangolari o quadrati che a parità di ingombro conterranno molto più terriccio rispetto ai vasi a sezione circolare e permetteranno dunque alle piante di sviluppare al meglio l’apparato radicale e di disporre maggiori quantità di elementi nutritivi.
Riguardo le dimensioni la scelta andrà fatta in base alle piante che si decide di coltivare: se per gli ortaggi di piccole dimensioni (cipolla, rucola, valeriana, cicoria, radicchio ecc.) basteranno vasi da 20 cm di base e 20 cm – 25cm di altezza, per gli ortaggi dallo sviluppo maggiore (pomodori, melanzane, peperoni ecc.) sarà necessario munirsi di contenitori che abbiano una base minima che va da 30 cm a 40 cm e un’altezza di almeno 40 cm.
- Esposizione
I migliori orientamenti per un orto in balcone sono sud/est e sud/ovest: queste esposizioni evitano i raggi solari delle ore più calde assicurando al contempo circa 4 ore di luce al giorno; l’esposizione a sud/est vede una maggior concentrazione di ore di luce nel corso della mattinata, mentre l’esposizione a sud/ovest nel corso del pomeriggio.
- Terriccio
Per preparare un terriccio fertile e adatto alla nostra coltivazione dovremo innanzitutto scegliere una buona base: poiché la maggior parte degli ortaggi comunemente coltivati cresce bene in un terreno dal pH tra il 6 e il 7, converrà scegliere un terriccio che abbia questi valori.
Per rendere soffice e meno compatta la miscela è consigliabile aggiungere un 10, massimo 15% di sabbia al terriccio e mischiare bene il tutto prima di riempire il vaso.
Infine l’argilla. Oltre al suo utilizzo come strato drenante da posizionare in fondo al vaso, essa potrà essere miscelata insieme al terriccio per renderlo meno soggetto al compattamento.
- Consociazione
L’accoppiamento tra gli ortaggi è determinante per la salute di un orto. Grazie alle particolari sostanze prodotte da ciascuna pianta, alcune specie vegetali possono stimolare o inibire la crescita di quella accanto o addirittura contribuire a scacciare parassiti oppure ad attirare insetti utili.
Alcuni esempi di consociazione:
- Peperoncini / Peperoni ed insalata
In questo caso utilizziamo il metodo della consociazione dei diversi tempi di maturazione affiancando ortaggi a crescita lenta, come tutte le varietà di peperoni, a quelli a crescita rapida. Abbiamo scelto di associare dell’insalata che ha un tempo di crescita breve. In questo modo, nel giro di poco tempo, potremo raccogliere le verdure “rapide” prima che quelle “lente” diventino abbastanza grandi da reclamare spazio.
- Fragole e lattuga/ Carota e cipolla
Un altro esempio di consociazione è l’accostamento di piantine di fragole alla lattuga, una pianta ad azione repellente contro gli afidi e l’acaro della fragola, il ragnetto rosso comune. Utilizziamo quindi il metodo della consociazione della difesa contro i parassiti.
Lo stesso tipo di azione repellente si avrà consociando la cipolla con la carota.
- Pomodori cipolla e basilico
Altro tipo di consociazione è quello che sfrutta un livello di terreno diverso. Alterniamo i pomodori con la cipolla. I primi crescono in altezza, e quindi hanno bisogno di bastoncini per supportarle, le seconde sotto terra. Inoltre abbiamo aggiunto anche del basilico, che come in cucina, si accompagna ai pomodori migliorandone il gusto e lo sviluppo, respingendo dalle piante mosche e zanzare.
Il sole dovrà battere sui pomodori che al contempo ne gioveranno producendo l’ombra che proteggerà il basilico.
6. Pacciamatura
Pacciamare un orto, ovvero ricoprire il suolo con materiale organico (paglia, erba tagliata, foglie secche) renderà il terreno più fertile ed equilibrerà il bilancio nutritivo. I vantaggi della pacciamatura riguardano:
-il bilancio idrico: la pacciamatura mantiene il terreno più umido così da rendere meno frequenti le innaffiature massimizzare il risparmio idrico.
-controlla le erbe infestanti: ricoprendo il suolo, arresta la crescita delle erbe infestanti
-mantiene più sane le piante: il materiale organico della pacciamatura fornisce al terreno tutti gli elementi micro e macronutrienti.
7. Compost
Il compostaggio è un processo biologico di stabilizzazione aerobica dei rifiuti organici. Queste materie, grazie all’azione di batteri contenuti nel terreno e negli scarti, si decompongono trasformandosi in terriccio ricco di humus, il compost.
Per descrivere bene cosa avviene durante il compostaggio e come va condotta la trasformazione, partiremo dalla tecnica del compostaggio in cumulo, la più diffusa e immediatamente applicabile e che permette una descrizione completa di esigenze e regole di gestione.
- La collocazione
Qualsiasi sistema si adotti il luogo adatto per fare il compostaggio deve essere accessibile tutto l’anno (senza ristagni e fango invernale) e possibilmente in penombra, in modo che il materiale non venga essiccato d’estate, e venga un po’ riscaldato dal sole d’inverno (es. sotto un albero)
- Preparazione del fondo
Per iniziare il processo è bene preparare un fondo con materiale e mescolare del compost vecchio o del terriccio (attivatori), con i primi resti organici da depositare sopra lo strato poroso. In questo modo si facilita l’avvio del processo e si garantisce il drenaggio dell’acqua in eccesso.
- Apporti regolari e vari
L’aggiunta degli scarti dovrebbe essere regolare e diversificata: alternare l’apporto di quelli umidi con altri più secchi permetterà il giusto rapporto carbonio/azoto
- Evitare pezzi grossi
Per favorire una trasformazione veloce ed omogenea, è consigliato spezzettare gli scarti più grossi con un falcetto o, per grandi quantità, con un biotrituratore.
- Rivoltare e mescolare
È consigliato rivoltare periodicamente, e comunque quando si sviluppano odori, gli scarti appena messi mescolandoli con quelli più “vecchi”, con l’aiuto di un utensile (es. forcone) ed evitando di comprimere la massa in compostaggio.
In questo modo si garantirà l’ossigeno necessario agli organismi decompositori.
- La prova dell’umidità
Il grado di umidità si può misurare in modo molto semplice: si prende con la mano una certa quantità di materiale da compostare stringendolo nel pugno. Un tasso di umidità ideale lascia la mano leggermente umida. Se il materiale non inumidisce la mano è troppo asciutto (si può provvedere ad innaffiarlo); se invece comprimendo il materiale fuoriesce del liquido risulta troppo bagnato (bisognerà introdurre rifiuti secchi).
Che cosa utilizzare?
Sono estremamente adatti:
- avanzi di frutta e cibo sia cotti che crudi
- filtri di the e fondi di caffè
- rifiuti in carta come tovaglioli e sacchetti, anche unti
- letame
- peli, piume
- trucioli di legno
- fogliame ed erba tagliata
- scarti dell’orto
- cenere.
Altri materiali vanno invece usati in misura limitata:
- pesce, carni e salumi, sebbene di facile degradazione e ricchi di azoto, sono da utilizzare con cautela (a piccoli pezzi e coperti da uno strato di terra) in quanto potrebbero attirare insetti, ed altri animali indesiderati
- deiezioni animali, che possono contenere germi patogeni e uova di parassiti, sono da evitare per motivi igienici
Non devono essere introdotti, in quanto difficilmente biodegradabili, i seguenti materiali:
- ossa, carne e pesce in grande quantità
- contenitori in cartone accoppiato (tetrapak)
- carta inchiostrata, patinata o plastificata
- filtri di aspirapolvere, olio, gomma, tessuti sintetici
In generale, quanto più è vario il materiale che si raccoglie per produrre compost, tanto maggiore saranno le garanzie di un buon risultato finale.
- Preparati vegetali
Macerati, decotti e infusi a base di erbe rappresentano un sistema di protezione delle piante tradizionalmente utilizzato in agricoltura biologica. Si impiegano soprattutto per stimolare le difese naturali delle piante e per il loro effetto repellente o fagodeterrente.
Le erbe usate nella protezione delle piante coltivate sono molto numerose, ci concentreremo, con qualche esempio, su alcune tra le più utilizzate.
- Macerato di ortica:
10 litri d’acqua
1 kg di ortiche fresche o 200 gr di ortiche essiccate
Il macerato è maturo dopo 15 giorni. Trascorso questo periodo, potrà essere utilizzato sul terreno per stimolare la crescita delle piante e come fertilizzante. In questo caso, dovrete diluirlo in acqua con un rapporto 1:10.
Se il problema delle vostre piante sono gli afidi o i ragnetti rossi, potrete prelevare una parte del macerato, da spruzzare puro sulle piante, già dopo 12 ore.
- Decotto all’aglio
500ml d’acqua
1 testa d’aglio
È uno dei rimedi contro gli afidi e i parassiti dell’orto più semplice da preparare. Portate ad ebollizione, lasciate bollire per 5 minuti e fate raffreddare prima di filtrare e utilizzare sulle piante dove sono presenti gli afidi.
- Macerato d’equiseto
10 litri d’acqua
1 kg di equiseto fresco oppure 150 g di erba essiccata
Mettete a macerare in 10 litri di acqua l’equiseto fresco o essiccato per 24 ore.
Ottenuto il composto, bollite il tutto a fuoco basso per circa 30 minuti.
Lasciate raffreddare e successivamente filtrate il composto che avete ottenuto con un passino. Dopodiché diluite in acqua con un rapporto 1:5.
Il macerato d’equiseto è un’ottima prevenzione contro malattie come l’oidio e la ruggine e da animali come gli acari e gli afidi.